Vittorio Arrigoni
Vittorio Arrigoni nasce a Besana in Brianza il 4 febbraio 1975. È stato un attivista, giornalista e scrittore italiano.
Sostenitore della soluzione binazionale come strumento di risoluzione del conflitto israeliano-palestinese, nonché pacifista, si era trasferito nella Striscia di Gaza per agire contro quella che definiva pulizia etnica dello Stato di Israele nei confronti della popolazione araba palestinese.
Inizia all’età di vent’anni nell’Europa dell’est, in prevalenza con l’organizzazione non governativa IBO. In Croazia, Russia, Ucraina, Estonia, Polonia, Repubblica Ceca ma anche Perù e altri paesi, opera nella ristrutturazione di sanatori, nella manutenzione di alloggi per disabili o senzatetto e nell’edificazione di nuove abitazioni per profughi di guerra. Successivamente lavora in Africa (Togo, Ghana e Tanzania) con una cooperativa impegnata contro il disboscamento delle foreste alle pendici del Kilimangiaro e con l’ong YAP, per la quale si occupa della creazione di centri di socialità e centri sanitari.
Nel 2002 è inviato con la ong IPYL a Gerusalemme Est. A Nablus, nel 2003, collabora con l’organizzazione del politico francese José Bové. Da quell’anno entra a far parte dell’ong International Solidarity Movement, e si interessa della causa palestinese, scrivendo le sue prime corrispondenze, schierandosi contro il comportamento di Israele verso la popolazione della Striscia di Gaza, criticando inoltre la politica autoritaria e teocratica di Hamas nell’amministrazione della Striscia e quella di al-Fath in Cisgiordania. Nel 2005 è inserito a sua insaputa nella lista nera delle persone sgradite ad Israele. Per questa ragione, il 26 marzo dello stesso anno, è fermato in ingresso alla frontiera con la Giordania. Picchiato dai militari israeliani viene poi abbandonato in territorio giordano e soccorso da militari giordani. Nell’estate del 2006 partecipa, come osservatore internazionale, alle prime elezioni libere nella Repubblica Democratica del Congo, accompagnato dal sottosegretario del Ministero degli Esteri italiano Patrizia Sentinelli e col supporto logistico-finanziario del II Governo Prodi.
Dopo la precedente espulsione torna a vivere a Gaza come attivista umanitario nell’agosto del 2008; al suo arrivo riceve la cittadinanza onoraria palestinese.https://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Arrigoni – cite_note-21 Dalla Striscia, diffonde informazioni sulle dure condizioni dei palestinesi gazawi. Nel novembre dello stesso anno è ferito, incarcerato ed espulso dall’esercito israeliano per aver difeso quindici pescatori palestinesi che cercavano di pescare nelle proprie acque territoriali. Rientra definitivamente a Gaza il 21 dicembre, a bordo della nave Dignitydel movimento Free Gaza.
La sera del 14 aprile 2011 viene rapito da un gruppo terrorista dichiaratosi afferente all’area jihadista salafita, all’uscita dalla palestra di Gaza nella quale era solito recarsi. In un video immediatamente pubblicato su YouTube, in cui Arrigoni viene mostrato bendato e legato, i rapitori accusano l’Italia di essere uno “stato infedele” e l’attivista di essere entrato a Gaza “per diffondere la corruzione”. Viene inoltre lanciato un ultimatum, minacciando l’uccisione di Arrigoni entro il pomeriggio del giorno successivo, e chiedendo in cambio della sua liberazione la scarcerazione del loro leader, Hisham al-Saedni, più noto come sceicco Abu al Walid al Maqdisi, e di alcuni militanti jihadisti detenuti nelle carceri palestinesi. Il giorno successivo, il corpo senza vita di Arrigoni è rinvenuto dalle Brigate Ezzedin al-Qassam nel corso di un blitz in un’abitazione di Gaza; secondo le forze di sicurezza di Hamas, la morte sarebbe avvenuta nella notte tra il 14 e il 15 aprile per strangolamento.
Flavio Lotti
Flavio Lotti è nato a Conegliano (TV) il 27 dicembre 1960 e risiede a Perugia.
Flavio Lotti dal 1988 è l’organizzatore della Marcia per la pace Perugia-Assisi. E’ stato per 16 anni il Coordinatore nazionale della Tavola della Pace, la più grande rete pacifista italiana che raccoglie centinaia di gruppi e organizzazioni laiche e religiose ed Enti Locali. E’ Direttore del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani, un’associazione fondata nel 1986 che riunisce 704 Comuni, Province e Regioni italiane. E’ Fondatore e coordinatore della Rete Europea degli Enti Locali per la pace in Medio Oriente. E’ autore e co-autore di numerosi libri.
Inizia il suo impegno per la pace a scuola, all’età di 16 anni. A 18 anni si dichiara “obiettore di coscienza al servizio militare”. Nel 1979 inizia il servizio civile alternativo al servizio militare presso la “Comunità di accoglienza” di Legnaro (PD) fondata da Don Flavio Gianesin. Ma invece dei venti mesi previsti (otto in più del servizio militare) resterà a vivere nella Comunità per sei anni.