Descrizione
Secondo weekend con il nuovo progetto di valorizzazione del centro storico cittadino con concerti, spettacoli teatrali e visite guidate gratuite al museo di Palazzo Doria Pamphilj
Parte questo weekend #viviilcentro: progetto di valorizzazione del centro storico di Valmontone promosso dall’assessorato alla cultura e realizzato grazie al contributo del Consiglio Regionale del Lazio.
20 luglio: White Party: Il Palazzo si veste di bianco! – 20.00 Palazzo Doria Pamphilj, Corte
WHITE PARTY- IL PALAZZO SI VESTE DI BIANCO, Quarta edizione.
Quest’anno si torna nella location originaria: la corte del Palazzo Doria Pamphili, luogo magico e suggestivo.
I Partecipanti RIGOROSAMENTE VESTITI DI BIANCO, ognuno CON LA CENA AL SACCO e con ISTRUZIONI etiche molto chiare: “APPARECCHIARE, CENARE con amici e con chi si preferisce, MANGIARE e SPARECCHIARE”, esattamente come se si fosse a casa propria, senza lasciare una briciola, il tutto PER UNA MAGICA SERATA ALL’INSEGNA DEL DIVERTIMENTO E DELLA CONDIVISIONE.
Il solo modo per partecipare è scrivere all’indirizzo email valmontone.party@libero.it o contattare i numeri 3463895473 (Laura) e 3466909667 (Luisa), specificando il proprio nome ed il numero dei partecipanti. Le news saranno aggiornate in tempo reale sulla pagina Facebook “White party-Il palazzo si veste di bianco”.
ISTRUZIONI
Vestirsi completamente di bianco, preferibilmente con abiti originali ed anche bizzarri
Corredo pic nic al cestino e/o zaino con:
Biancheria da tavola bianca
Posate, piatti in porcellana bianchi e bicchieri in vetro
Candelieri con candele
La serata prevede musica rock anni ’50 e ’60 e musica disco 70′ – 80′ – 90′
NULL’ ALTRO E’ RICHIESTO SE NON LA DISPONIBILITA’, LA PARTECIPAZIONE, LA SIMPATIA E LA FANTASIA.
19 luglio: White Party: Spettacolo Teatrale “La Fisarmonica Verde” – 21.30 Palazzo Doria Pamphilj, Corte
LA FISARMONICA VERDE di Andrea Satta
regia Ulderico Pesce
con Andrea Satta
Angelo Pelini, pianoforte
Giorgio Maria Condemi, chitarra
musiche Tetes de Bois
La denuncia di una strage avvenuta in Germania nel 1945, una fisarmonica verde smeraldo, dischi di musica italiana degli anni 60 e un cappottone russo.
Con una bicicletta in giro per la Sardegna sulle tracce del padre, i ricordi diventano più precisi, i racconti della guerra più chiari…
Un cappotto russo, una fisarmonica verde smeraldo e un documento che denuncia le atrocità della guerra. Poi, gli anni sessanta elettrici, i 45 giri e i mille racconti davanti al camino.
Sono gli oggetti che, come una bussola, guidano un figlio a intraprendere un “viaggio verso il padre”, un uomo arcaico e grande “narratore di silenzi”.
Una storia vera, la storia di un uomo normale, mica un eroe. Uno che partì in guerra perché si doveva partire e che tornò anche se era difficile tornare e, tra andare e svenire, ingoiò momenti di tragedia assoluta e sputò straordinario coraggio.
“La fisarmonica verde” racconta la Seconda Guerra Mondiale attraverso il recupero del rapporto tra un padre, Gavino Esse, di origine sarda, che è stato internato in un campo di concentramento in Germania, e il figlio Andrea che, mosso dal desiderio di capire il padre, cerca, dopo la sua morte, di ricostruire i momenti salienti della vita in base agli oggetti ritrovati.
Andrea, tra gli oggetti, scopre un documento firmato da suo padre e da altri soldati internati politici del campo di concentramento di Lengenfeld. E’ la denuncia di una vera e propria strage commessa da Joseph Hartmann quando decise il 14 aprile 1945, di chiudere in una baracca di legno un centinaio di internati politici.
Quel documento spinge Andrea a sapere di più. Decide allora di andare a visitare i luoghi di origine di Gavino: Luogosanto, la Gallura… la Sardegna. I ricordi diventano più precisi, i racconti della guerra più chiari. Veramente un’avventura incredibile, quella di uomo normale.
13 luglio: Luca Carocci live – 21.30 P.za Giusto de’ Conti
Luca Carocci fin da giovanissimo suona la chitarra, canta e scrive. Pubblica nel 2014 il suo esordio cantautoriale dal titolo “Giovani Eroi” per l’etichetta “Fiorirari”, una raccolta di canzoni scritte da Luca Carocci in quindici anni di viaggi attorno al mondo realizzata con la produzione artistica di Gnut e la collaborazione di Roberto Angelini e Daniele “Mr. Coffee” Rossi.Come chitarrista suona live con Gnut, Margherita Vicario, The Niro, Operja Criminale, Enrico Pezza, Los Santos (Canarie), Cmil Buch (Argentina).
Nel 2016 esce per “Fiorirari”, con la produzione esecutiva di Pietro Sermonti e artistica di Filippo Gatti, il suo secondo album, “Missili e Somari”. Nelle registrazioni Luca Carocci coinvolge altri artisti: Margherita Vicario, Francesco Forni, Roberto “Bob” Angelini, Bianco, e i due musicisti d’eccezione, Fabio Marchiori e Fabio Rondanini. Con il suobrano “Le rose e i limoni” partecipa come finalista a Musicultura 2016 ed è presente nel disco “Cantautori per Amatrice”, finalista al Premio Tenco 2018 nella categoria Album collettivo a progetto.L’amore per la condivisione della musica lo porta a creare occasioni di incontro come “La festa del brigante” ad Artena, “Santamaria Folkfest” a ‘Na Cosetta, dove insieme a Francesco Forni conduce anche il format mensile “Zelo in condotta”, arrivato alla sua terza edizione: in ogni puntata un diverso ospite musicale per un concerto a sei mani.Collabora con Marco Fabi come produttore presso lo Studio Verde. Attualmente Luca Carocci è al lavoro per il suo terzo disco.
NUOVO SINGOLO
Aspetterò Febbraio, il nuovo singolo di Luca Carocci, è disponibile in tutti i digital store e in rotazione radiofonica da venerdì 15febbraio. A tre anni da “Missili e somari”,Carocci torna con un brano che parla di unicità e di resistenza. Febbraio è il mese che concede un prologo di primavera.È il mese che scollina dal buio e accenna se non una vittoria, almeno un pareggio verso l’equinozio. La speranza di un po’ più di luce arriva proprio a febbraio.“Mi tolgo dalla maschera che porto tutto l’annoquesta nuvola di fumo…”
12 luglio: Jazz in piazza con i Newcomers – 21.30 P.za Giusto de’ Conti
Una grande passione per il Jazz ed un approccio creativo e rigoroso allo svilupparsi della sua tradizione accomunano questi giovani e promettenti musicisti. Francesco Fratini e Matteo Bultrini, già compagni di avventure romane da molti anni, incontrano i “Newcomers” Leonardo Mezzini e Giuseppe Romagnoli. Rispettivamente alla chitarra e al contrabbasso, e reduci da anni di esperienze nordeuropee tra Olanda, Portogallo e Spagna, approdano finalmente a Roma ad impreziosirne la scena musicale.
La proposta musicale si articola in una selezione di brani originali composti dagli stessi musicisti del gruppo affiancati da rielaborazioni di brani della migliore tradizione jazzistica. Al fianco delle innegabili influenze d’oltreoceano il gruppo ha anche una forte identità legata al territorio d’appartenenza ed in particolare alla città di Roma; i quattro musicisti cercano di esprimere nelle loro composizioni ed improvvisazioni la realtà urbana che vivono quotidianamente, rendendo la loro musica attuale ed apprezzata soprattutto dal pubblico giovanile che non manca mai alle loro esibizioni nei club e festival di Roma e dintorni. L’esibizione di Valmontone vedrà protagonista in qualità di ospite speciale la voce di Elena Paparusso.
FRANCESCO FRATINI Tromba
ELENA PAPARUSSO Voce
LEONARDO MEZZINI Chitarra
GIUSEPPE ROMAGNOLI Basso
MATTEO BULTRINI Batteria