Descrizione
Nell’ambito delle indagini archeologiche preliminari al progetto PNRR delle Catacombe di S.Ilario a Valmontone, che prevede il “Miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale attraverso la valorizzazione del parco archeologico Catacombe di S. Ilario”, è stato messo in luce un tratto di basolato di una strada romana. Lo scavo è stato eseguito sotto la Direzione scientifica del funzionario archeologo Gabriella Serio e coordinato sul campo dall’archeologa Maria Cristina Recco.
La Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Roma e la provincia Rieti scrive in una nota: “Perfettamente conservato alla profondità di ca. 1,70 m dal piano di camminamento, è stato portato alla luce un tratto di ca. 30 m, della larghezza di 4 m che prosegue verso le Catacombe di Sant’Ilario, antico cimitero paleocristiano alto medievale tra i più importanti nel Lazio. La strada, costituita da grandi pietre poligonali basaltiche e dalla caratteristica conformazione a “schiena d’asino”, conserva in alcuni tratti l’originaria crepidine sul limite nordorientale”.
Il ritrovamento viene accolto con entusiasmo anche dall’Amministrazione comunale di Valmontone che, sul recupero e la valorizzazione delle Catacombe di Sant’Ilario lavora da tempo: “Già nella passata amministrazione – afferma il sindaco Veronica Bernabei, al tempo assessore ai lavori pubblici – avevamo avviato un percorso, insieme all’assessore Giulio Pizzuti, per finanziare il recupero con fondi del Pnrr e, dopo la valorizzazione, avviare un percorso virtuoso che, attraverso la creazione di un vigneto didattico, potesse dare sostenibilità di questo ulteriore sito di interesse turistico e culturale. Questa importante scoperta oggi dà valore aggiunto al parco archeologico di Sant’Ilario che, con un basolato romano così esteso e ben conservato, diventa molto attrattivo per i visitatori”.
“Il tratto di strada romana – aggiunge l’assessore alla cultura, Matteo Leone – con i caratteristici basoli in pietra è la testimonianza di una storia millenaria, quella della nostra comunità, che abbiamo il dovere di preservare e valorizzare. I sondaggi preliminari hanno riportato alla luce questo manufatto in una zona che, già in passato, ci aveva regalato importanti testimonianze del nostro passato, come l’antico complesso funerario di Sant’Ilario, formato dalle catacombe, da sepolture all’aperto e dai resti dell’antica basilica che, con questo ritrovamento, si valorizza ulteriormente”. “Nello stesso quadrante, – precisa – alla fine degli anni Novanta, durante i lavori di realizzazione dell’alta velocità ferroviaria furono registrati diversi ritrovamenti, fra i quali una stazione di sosta, con annesso un piccolo complesso termale, collegata alla vicina via Labicana”.