Una Disperata Vitalità – 100 Anni di Pasolini: i prossimi incontri

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100 Anni di Pasolini

Data:

07 Luglio 2022

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Descrizione

Palazzo Doria Pamphilj, nel cuore del centro storico della Città di Valmontone, ospita degli appuntamenti culturali che, nell’estate 2022, caratterizzano il cartellone dal titolo: “Una Disperata Vitalità – 100 anni di Pasolini“.

La curatrice della rassegna è la giornalista – dott.ssa Maria Gloria Fontana.

Il calendario degli appuntamenti in agenda

9 luglio 2022 – ore 18,00 – “Incontro con Patrizia Genovesi“
Patrizia Genovesi (1962) è una fotografa, regista e sceneggiatrice italiana.

Proiezione del cortometraggio di 15 minuti.
Titolo originale: PPP – Pier Paolo Pasolini
Sinossi: Patrizia Genovesi racconta il suo Pasolini con un film cortometraggio che ripercorre la vita del poeta attraverso alcune delle tappe fondamentali del suo percorso umano e artistico: l’incontro con la poesia, l’incontro con l’amato fratello, il sentimento verso il padre e la madre, un’invettiva politica alla ricerca della società ideale e infine la morte.
Uno sguardo inedito e commovente sul grande poeta, figura eclettica, talentuosa e discussa del 900 italiano.

10 settembre 2022 – ore 18,00 – “Incontro con Fulvio Abbate“
Fulvio Abbate è nato a Palermo nel 1956, e vive a Roma.

Ha pubblicato, fra l’altro, i romanzi Zero maggio a Palermo (1990-2004-2017), Oggi è un secolo (1992), Dopo l’estate (1995), La peste bis (1997), Teledurruti (2002), Quando è la rivoluzione (2008), Intanto anche dicembre è passato (2013), La peste nuova (2020). E ancora, Il ministro anarchico (2004), Sul conformismo di sinistra (2005), Pasolini raccontato a tutti (2014), Roma vista controvento (2015), LOve. Discorso generale sull’amore (2018), I promessi sposini (2019).

Nel 2012, il Collège de ‘Pataphysique di Parigi lo ha insignito del titolo di Commandeur Exquis de l’Ordre de la Grande Gidouille.

Il Libro: “Quando c’era Pasolini” (Baldini & Castoldi, 2022)
Cosa ha rappresentato Pier Paolo Pasolini per la società italiana? Cosa rimane del patrimonio poetico di uno dei più coraggiosi intellettuali del Novecento? «Si applaudono soltanto i luoghi comuni, mentre sarebbe il caso di coltivare l’atrocità del dubbio», dirà Pasolini ai «ragazzi» comunisti durante un dibattito sulla terrazza romana del Pincio, pochi giorni prima di morire assassinato all’Idroscalo di Ostia. La sua storia è assai di più dell’interrogativo che ne circonda la morte violenta, va assai oltre il racconto sui misteri dell’Italia repubblicana. Pasolini ha reso vivo il dibattito poetico, culturale, critico, sociale e politico fin dentro al cuore degli anni Settanta. Questo libro prova a raccontare in presa diretta il cammino di un intellettuale il cui pensiero appare ancora adesso essenziale per fare luce sul presente odierno. Fulvio Abbate prova, con le armi di una scrittura perfino poetica, a restituire la vita, le ragioni, l’eredità, i luoghi, la sostanza umana, familiare e storica di Pier Paolo Pasolini, affidandosi, fra molto altro, alle parole di chi ne ha condiviso il breve viaggio, fra questi: Laura Betti, Carlo Lizzani, Ettore Scola, Bernardo Bertolucci, Franco Citti, Dario Bellezza, Marco Pannella, Adele Cambria, Mario Schifano.

24 settembre 2022 – ore 18,00 – “Incontro con Renzo Paris“
Renzo Paris è nato a Celano nel 1944 e vive a Roma dal 1955. Poeta, romanziere e critico, collabora con «il manifesto», «L’Espresso» e «il Venerdí di Repubblica». Tre le ultime opere pubblicate: Il fenicottero. Vita segreta di Ignazio Silone (Elliot 2014), Pasolini. Ragazzo a vita (Elliot 2015) e Miss Rosselli (Neri Pozza 2020). Per Einaudi ha pubblicato Pasolini e Moravia. Due volti dello scandalo (2022).

Il libro: “Pasolini e Moravia. Due volti dello scandalo” (Einaudi, 2022)

Il legame tra Pier Paolo Pasolini e Alberto Moravia durò più di vent’anni, dai primi anni Cinquanta fino al tragico omicidio del poeta nel 1975. Amico di entrambi, Renzo Paris ripercorre in questa «affabulazione critica», colma di un affetto ancora vivo, le loro diatribe pubbliche e private, dal Terzo Mondo al Sessantotto, passando per il femminismo, l’aborto, il divorzio, il neo-capitalismo, il calcio. Come due pugili, si sfidavano senza esclusione di colpi sul ring di giornali e riviste, senza che il match avesse mai un vincitore. In Moravia agiva una profonda insofferenza antiborghese verso la società conformista, sempre pronta a scandalizzarsi. Pasolini, che arrivò a cercare apertamente lo scandalo, si spinse fino al sacrificio assecondando la passione che gli ordinava di «gettare il corpo nella lotta». Ariano l’uno, attico l’altro, entrambi «lucenti eremiti».

«Gli opposti, come è noto, si attraggono. Pier Paolo Pasolini era attratto dall’elegante romanziere borghese che si voleva contro la borghesia, il padre alla rovescia che usava una lingua tersa e interpretativa, tutto quello che lui non era. Moravia invece era elettrizzato dalla vitalità piccolo borghese di un provinciale piovuto a Roma dal Friuli. Amava i vincenti e Pasolini ai suoi occhi lo era. Erano cosí diversi da non farsi ombra».

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