La sala del Fuoco presenta una soluzione compositiva che vede il suo autore allontanarsi dalla tradizionale ripartizione in scomparti adottata finora.
Come già osservato dalla critica, tale impianto aprì una traccia che molti decoratori del tardo Seicento seguirono con grande profitto dal momento che le cornici architettoniche in finto stucco si erano ormai ridotte a semplice espediente decorativo privo dell’esuberante novità iniziale.
Al di sopra della cornice d’imposta si avvicendano numerose figure impegnate nella tradizionale lavorazione dei metalli. Le uniche cesure spaziali, in assenza di quelle architettoniche, sono rappresentate da gruppi di alberi e massi disposti negli angoli che scandiscono i vari momenti di lavoro nella fucina di Vulcano.