Secondo appuntamento con la rassegna letteraria ”Una Primavera di Libri” sabato 18 maggio a Valmontone presso il Palazzo Doria Pamphilì. Protagonista dell’incontro sarà il giornalista Massimo Franco, una delle firme più autorevoli del Corriere della Sera.
Il libro di Massimo Franco che presentermo è ”C’era una volta Andreotti. Ritratto di un uomo, di un’epoca e di un Paese”, Solferino Libri.
Il Libro
È sopravvissuto a due guerre mondiali, sette papi, la monarchia, il fascismo, la Prima Repubblica e la Seconda. E a sei processi per mafia e omicidio. Giulio Andreotti è stato un esemplare unico del potere in Italia per longevità, sopravvivenza agli scandali, dimestichezza con gli apparati dello Stato e del Vaticano, consuetudine con le classi dirigenti mondiali del passato. È stato unico perfino nell’aspetto fisico, che ha nutrito generazioni di vignettisti.
A cento anni dalla nascita, il 14 gennaio del 1919, ripercorrere la sua vita e la sua epoca significa fare i conti con la distanza siderale tra la sua Italia e quella di oggi. Dopo essere stato incombente per mezzo secolo come uomo di governo e come enigma dell’Italia democristiana, Andreotti non c’è più. E non solo perché è morto, il 6 maggio del 2013. Non esistono più la sua politica, la sua cultura, il suo Vaticano. Rimane solo l’eco lontana e controversa del «processo del secolo», che doveva chiarire le sue responsabilità e che invece si è concluso nel modo più andreottiano: con una verità sfuggente.
Nel suo libro, ampiamente rivisto e aggiornato per questa nuova edizione, Massimo Franco racconta e analizza Andreotti e il suo mondo: gli alleati, i nemici, il suo alone intatto di mistero, ma anche la famiglia invisibile per decenni, e sorprendente nella sua stranissima normalità. Attraverso la silhouette curva del «Divo Giulio», aiuta a capire che cosa siamo stati e non siamo più. In un’Italia che cambiava o fingeva di cambiare, Andreotti rimase sempre se stesso: nel bene e nel male.
Emblema e garante dello status quo nell’era della guerra fredda, ha rappresentato l’«uomo del Purgatorio» per antonomasia, in una nazione in bilico tra Paradiso occidentale e Inferno comunista. Ha permesso a un’Italia di specchiarsi per mezzo secolo in lui, di sentirsi migliore, o forse solo di autoassolversi. Le ha fornito la bussola: un pessimismo di fondo sulla natura umana, alleviato dall’ironia.
Note biografiche dell’autore.
Massimo Franco è inviato e notista politico del «Corriere della Sera». Ha lavorato ad «Avvenire», «Il Giorno», «Panorama». È membro dell’International Institute for Strategic Studies (IISS) di Londra.
Tra i suoi libri più recenti, Il Vaticano secondo Francesco (Mondadori 2014, edito in Argentina da Aguilar-Penguin Random House), Imperi Paralleli, Vaticano e Stati Uniti, Due secoli di alleanza e conflitto (Mondadori 2005, il Saggiatore 2015, edito negli Usa da Doubleday Penguin Random House), L’assedio: come l’immigrazione sta cambiando il volto dell’Europa e la nostra vita quotidiana (Mondadori 2016, pubblicato in Spagna da Editorial Popular), e Sono un ottimista globa le, Conversazione con Bill Gates (Corriere della Sera, Il Saggiatore 2017).
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